Echinacea
Ancora una volta la natura a dare una mano all’uomo a mantenere lo stato di salute, e ancora una volta l’aiuto proviene dal mondo vegetale, da una pianta conosciuta da moltissimo tempo: L’Echinacea.
Cos’è l’echinacea?
L’echinacea (Echinacea purpurea (L.) Moench), nota anche come coneflower, è una pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae, originaria del Nord America e introdotta in Europa nel XVII secolo.
È stata utilizzata a scopo medicinale dalle tribù indigene per trattare raffreddore, tosse e stati infiammatori della gola e del cavo orale, per curare le ferite e contro punture di insetto e morsi dei serpenti.
A scopo medicinale si utilizzano le parti aeree fiorite fresche o essiccate, la radice e il succo di E. purpurea.
Si usano le radici di E. pallida (Nutt.) Nutt. e di E. angustifolia .
L’uso di questa pianta venne scoperto verso la fine del XVIII secolo presso le comunità indiane del Nord America. Esse la utilizzavano comunemente e la consideravano una pianta sacra.
Ben 14 tribù indiane usavano l’Echinacea come unico rimedio contro i morsi di serpenti e di insetti velenosi.
In questi casi i Nativi Americani facevano masticare foglie e radici della pianta a chi era stato morso, mentre il veleno veniva succhiato dalla circolazione sanguigna tramite incisioni della cute.
Sulla ferita era poi applicato un impasto di foglie e radici. In genere entro 2-3 giorni i sintomi dell’avvelenamento scomparivano.
Nel xx secolo
L’Echinacea è stata comunemente utilizzata per combattere la tosse, i raffreddori e per curare le ferite, su cui veniva applicato un impasto di foglie e radici.
Nei corso del XX secolo in Europa si coltiva e si utilizza, soprattutto in Germania, paese che ai giorni nostri ha pubblicato i più interessanti lavori scientifici sul suo valore.
Ai giorni nostri, l’uso di questa pianta curativa è ampiamente diffuso sia negli Stati Uniti che in molte nazioni Europee, ad esempio Inghilterra e Germania.
L’ampia letteratura scientifica evidenzia la proprietà dell’ Echinacea nel sostenere le difese immunitarie, quindi nella preparazione dell’organismo ai disturbi tipici della stagione fredda.